Conosci la differenza tra ETF, ETC e ETN? Non tutti sanno capirne le differenze e le potenzialità di questi strumenti quando si parla di investimenti. Eppure, sebbene all’apparenza possano sembrare simili, in realtà parliamo di strumenti diversi tra loro che vanno compresi a fondo prima di utilizzarli con profitto nell’investimento dei propri risparmi. Ogni buon investitore deve comprendere fino in fondo il meccanismo di funzionamento di ETF, ETC ed ETN: solo così potrà sfruttarne tutte le loro potenzialità.
È molto importante, prima di investire alla cieca o dando per scontato di conoscere il funzionamento di questi strumenti, informarsi e scoprire le diversità tra questi tre strumenti. Per questo motivo ho deciso di scrivere questo articolo molto semplice per fare chiarezza ed aiutarti a schiarirti le idee prima di “scendere in campo” nel magnifico mondo degli investimenti.
Mettiti comodo e leggi con attenzione.
Cos’è un ETF?
Iniziamo cercando di definire cos’è un ETF. ETF sta per Exchange Traded Fund. In altre parole, è un fondo comune che viene scambiato in borsa.
È molto diverso dai fondi comuni di investimento, ed è anche, a mio avviso, preferibile in una strategia di investimento.
Qui ti riporto i principali motivi:
- In primo luogo, gli ETF replicano un indice ed hanno al loro interno un paniere di titoli che lo compongono, in funzione della capitalizzazione relativa;
- Questi sono strumenti a gestione passiva, il che vuol dire che a che si va replicare l’andamento di un determinato indice attraverso uno specifico algoritmo. Quindi, non vi è una scelta autonoma dei titoli che comporranno il paniere, poiché ci si attiene alla composizione di un determinato titolo che viene stabilito a monte;
- Sono generalmente azionari, ovvero seguono indici composti di azioni, divisi per nazione e mercato borsistico;
- Le commissioni di acquisto degli ETF sono molto basse rispetto a quelle dei fondi, anche grazie alla loro gestione passiva.
In poche parole, se acquisti un ETF stai acquistando la quota di un fondo che ha come andamento un determinato indice, al netto degli errori di tracciamento.
Se invece parliamo di strumenti che funzionano allo stesso modo ma che hanno come sottostante una materia prima, allora dobbiamo parliamo di ETC.
Gli ETC: ETF con che hanno come sottostante le materie prime
Il secondo strumento di cui voglio parlarti sono gli ETC: sigla sta per Exchange Traded Commodities.
Anche in questo caso stiamo parlando di fondi a gestione passiva che, invece di replicare l’andamento di un paniere di beni racchiusi in un indice, va a replicare l’andamento di una certa materia prima.
Andiamo a fare un paragone tra l’ETC e l’investimento diretto nella materia prima di riferimento: .
- Gli ETC ti consentono di investire capitali decisamente più bassi. Infatti, i contratti diretti in materie prime e i futures hanno tagli minimi di ingresso molto alti: ciò significa due cose. La prima è che devi essere disposto ad investire cifre spaventosamente alte la seconda è che se non hai il capitale richiesto dovrai operare con leva finanziaria, moltiplicando così i rischi del tuo investimento;
- Le commissioni degli ETC sono più basse;
- Il tracking error è veramente minimo;
- È possibile vendere quote facilmente, in quanto si tratta di titoli che vengono scambiati anche a Piazza Affari.
Dunque, sostanzialmente la differenza tra un ETF ed un ETC è che gli ETF investono in indici azionari mentre gli ETC seguono l’andamento delle materie prime. Comunque, sia con gli uni che con gli altri, puoi disporre di un ETF/ETC che incorpora anche una certa leva finanziaria, quindi che moltiplichi l’andamento dell’indice o della materia prima.
Gli ETN: uno strumento ibrido che comporta rischi maggiori
In ultimo analizziamo in questo paragrafo gli ETN che rappresentano uno strumento molto diverso dagli ETF. Stiamo parlando nello specifico di un titolo emesso da un istituto finanziario e che segue l’andamento di un certo indice, di specifici panieri di asset o di altri strumenti finanziari.
Le differenze principali rispetto agli ETF sono le seguenti:
- I titoli non vengono acquistati direttamente: ciò rende possibile un errore di replica praticamente pari a zero, ma che allo stesso tempo comporta anche l’assenza di una contropartita rispetto alla “quota acquistata”;
- Spesso incorporano anche investimenti liquidi in particolari valute;
- Il funzionamento ricorda moltissimo una comune cambiale: stai prestando soldi all’ente che ha emesso l’ETN, e quindi non stai acquistando le quote di un fondo che ha capitale separato da quello del gestore;
- Possono avere un funzionamento particolare e incorporare anche sottostanti non omogenei.
Da queste di si evincono anche i punti deboli dello strumento, che ti vado ad elencare:
- Se dovesse fallire l’emittente dell’ETN, i tuoi capitali potrebbero essere impossibili da recuperare;
- I capitali non sono separati da quelli dell’emittente;
- Stai prestando soldi a tutti gli effetti, dunque stai operando come creditore di chi ha emesso il titolo.
I meno esperti potrebbero illudersi del fatto che le cose stiano così perché gli istituti finanziari che emettono ETN sono troppo solidi per fallire, ma non è così. I rischi che corri, sono rischi a tutti gli effetti, e anche piuttosto evidenti.
Basta ricordare il caso JP Morgan, che all’epoca del suo fallimento gestiva 3 diversi ETN (e sappiamo com’è andata a finire!).
Nessuno ti vieta di inserire ETN in portafoglio, basta sapere che sono veramente diversi dagli ETF, a partire dal profilo di rischio, oltre che per il funzionamento. Dovrai quindi verificare a fondo la solidità di chi ha emesso il titolo per non ritrovarti (in un futuro nemmeno così lontano) a perdere il tuo capitale.
Di solito i mercati identificano adeguatamente il rischio che gli investitori corrono, ma non avrai mai la garanzia, soprattutto con strumenti come questo.
Conclusioni: due parole sull’errore di replica
Gli ETF operano in ritardo sui mercati: questo perché per adeguare i rapporti di capitalizzazione tra i titoli che li compongono, non hanno altra scelta.
Non dimentichiamo, poi, che il capitale non potrebbe essere frazionato al punto tale da andare a replicare esattamente l’andamento di ogni singolo titolo all’interno dell’indice. Questi due fattori portano il verificarsi di un leggero discostamento tra l’andamento reale dell’indice e quello dell’ETF.
Sono differenze che però potrebbero interessare solo chi sta investendo enormi capitali.
E per quanto riguarda gli ETN? In questo caso, il tracking error non esiste, perché i titoli non vengono acquistati realmente e dunque non vi è nessuna operazione sottostante.
Fatte queste dovute considerazioni, non ti resta che capire qual è lo strumento migliore per te.
Prima di salutarci voglio suggerirti la lettura delle nostra selezione delle migliori guide per investire in ETF: sono sicuro che le troverai interessanti ed utili per i tuoi investimenti.
Se già utilizzi questi strumenti nella tua strategia di investimento, confrontiamoci nei commenti e fammi sapere in che modi li utilizzi.