Come Investire in ETF? La Guida Completa per Iniziare ad Investire Consapevolmente

Oggi ho deciso di scrivere per te una guida completa su come investire efficacemente con gli ETF. Ti illustrerò cosa sono i fondi a gestione passiva e perché sono molto amati dagli investitori.

Troverai i miei suggerimenti per approcciare nel modo migliore questi strumenti, così da sfruttare appieno i numerosi vantaggi, senza commettere errori e soprattutto senza sprecare i tuoi soldi pagando inutili commissioni che andrebbero a rendere il tuo investimento molto meno profittevole. 

All’interno della guida che stai leggendo troverai anche le indicazioni pratiche su come scegliere il fondo giusto e su dove comprare un ETF.

Buona lettura.

Cos’è un ETF?

Gli exchange-traded fund sono una categoria di fondi molto diffusa tra gli investitori. Forse non al pari dei classici fondi comuni di investimento a gestione attiva (ovvero quelli che tutte le banche propongono), ma diciamo che gli ETF sono abbastanza famosi. 

Può essere quindi che questa introduzione sia per te una perdita di tempo, in tal caso ti invito a sorvolare sui primi due paragrafi che trattano la teoria di base. 

Se invece questa è la prima volta che approfondisci il tema e stai cercando di farti una cultura sugli ETF partendo da zero, puoi stare tranquillo che non lascerò nulla al caso e fornirò tutto il necessario per imboccare la strada giusta per i tuoi investimenti. 

Quindi, cos’è un exchange-traded fund? È un fondo per l’investimento collettivo del risparmio a gestione passiva.

Questi strumenti sono nati negli Stati Uniti nei primi anni novanta e sono stati introdotti in Italia solo a partire dagli anni duemila. Nel corso del tempo la loro popolarità è cresciuta considerevolmente, testimone il gran numero di ETF presenti sul mercato.

L’ETF raccoglie il patrimonio di numerosi investitori che possono esporsi al mercato di interesse, che sia quello azionario, obbligazionario, delle materie prima e via dicendo. 

Ogni partecipante detiene un certo numero di quote rappresentative di una parte del patrimonio complessivo del fondo, fra tutti si condividono gli stessi diritti, i guadagni e le perdite.

Scopriamo perché piacciono tanto agli investitori.

Il vantaggio della gestione passiva

Uno dei punti forti degli ETF è lo stile di gestione passivo. Significa che l’obiettivo del fondo è quello di replicare fedelmente la composizione e l’andamento di un indice di mercato, ossia un portafoglio ideale, diversificato, di strumenti finanziari.

Ti spiego subito dove sta il vantaggio della gestione passiva, ma per farlo devo metterla a confronto con il suo opposto: lo stile attivo, tipico dei fondi comuni di investimento promossi da banche, SGR e promotori finanziari.

Lo stile di gestione attivo parte dal presupposto che i mercati non sono efficienti, per cui l’obiettivo è quello di sovraperformare il mercato.

Il gestore seleziona i titoli che ritiene più promettenti cercando di cogliere le opportunità migliori che si presentano di volta in volta. 

Si tratta quindi di uno stile dinamico che richiede necessariamente la presenza attiva di un team di esperti. Il fondo è generalmente messo a confronto con un benchmark, un portafoglio di riferimento composto da uno o più indici di mercato.

Perché la gestione passiva non è svantaggiosa?

La gestione passiva funziona proprio all’opposto, parte dal presupposto che i mercati sono assolutamente efficienti e che basta replicarne l’andamento per ottenere ottimi risultati in termini di performance. 

Ecco quindi che i fondi che seguono questo stile hanno l’unico obiettivo di trovare un indice benchmark, mettere in portafoglio gli stessi titoli, e allinearsi ad esso cercando di copiarne da vicino le performance.

Uno stile passivo non richiede l’intervento attivo di un gestore e non comporta tutto il lavoro di analisi e strategia che sta dietro ai fondi comuni. 

In questo modo si ottiene un primo importante vantaggio: lo stile passivo permette di ridurre le commissioni di gestione, per cui gli ETF sono notoriamente più economici dei fondi comuni di investimento. 

Nonostante questo punto a favore dell’ETF potresti pensare che tra un fondo che supera il mercato e uno che si “accontenta” di imitarlo, il secondo sia quello meno vantaggioso. In realtà il valore aggiunto della gestione attiva è più teorico che pratico. 

Raramente i gestori riescono effettivamente nell’intento di realizzare un rendimento extra rispetto al benchmark, anche a causa dell’impatto che hanno i costi (più alti) sulle performance realizzate. 

I vantaggi di investire con gli ETF

Le ragioni per cui gli ETF sono diventati molto popolari non si esauriscono qui. Oltre ai costi ridotti, che sono un dettaglio molto importante, esistono altri pregi che rendono questi strumenti versatili e adatti a tutti. Scopriamo quali sono:

  • Gli ETF sono liquidi e facili da negoziare, si scambiano in tempo reale sulle borse valori proprio come fossero delle azioni;
  • Danno accesso a moltissimi mercati, strumenti finanziari e settori economici. Alcuni mercati non sarebbero altrimenti accessibili agli investitori comuni che non dispongono di enormi capitali;
  • C’è la possibilità di intervenire su un indice per intero seguendone l’andamento, cosa che sarebbe impossibile realizzare per conto proprio;
  • Sono molto trasparenti perché l’indice replicato è noto, quindi l’investitore sa esattamente a quali titoli si espone;
  • Permettono di diversificare il rischio, cioè di distribuire le risorse su più asset, differenziati per tipologia, settore, regione geografica, rischiosità e rendimento;
  • Gli ETF si adattano a tutte le strategie di investimento, a tutti i profili di rischio e a tutti gli orizzonti temporali. Sono strumenti sicuramente versatili, che possono soddisfare ogni esigenza;
  • Ci sono tutti i vantaggi di un investimento gestito, non occorre possedere competenze professionali e seguire giornalmente l’investimento. Se hai paura di commettere errori puoi avvalerti dell’aiuto di un consulente indipendente o di un robo advisor;
  • Il lotto minimo di negoziazione è pari ad una sola quota, è possibile prendere posizione sugli indici di tutto il mondo anche per importi ridotti;
  • È possibile beneficiare di proventi periodici (dividendi sulle azioni o interessi delle obbligazioni);
  • Il patrimonio dei fondi è separato da quello della società proprietaria, nell’ipotesi di fallimento il patrimonio dell’ETF non verrebbe intaccato.

In cosa puoi investire?

Gli ETF sono strumenti versatili che aprono un modo di opportunità. Trovi ETF su Indici Obbligazionari e di Liquidità – gli investimenti più sicuri e meno redditizi.

Tra le obbligazioni puoi scegliere fra:

  • Titoli di Stato italiani a diverse scadenze;
  • Titoli di Stato denominati in altre valute;
  • Titoli di Stato di Paesi Emergenti; 
  • Obbligazioni di società private dell’area euro, USA e di altri paesi tra cui i Mercati Emergenti; 
  • Obbligazioni investment grade o high yield.

Trovi naturalmente gli Indici Azionari rappresentativi di singoli mercati o di intere aree geografiche. Possono riferirsi ai soli Paesi Sviluppati o includere anche/esclusivamente quelli Emergenti (più rischiosi).

Trovi Indici Settoriali Mondiali, USA, Europei e dei Mercati Emergenti. Con “settoriali” intendo qualsiasi ramo dell’economia: automotive, tecnologico, telecomunicazioni, utilities, finanziario, energetico, delle infrastrutture, petrolifero ecc.

Trovi poi ETF che replicano indici specifici per le Materie Prime e il Settore Immobiliare. Queste due asset class sono a mio avviso meno raccomandabili quando si è inesperti.

Non importa qual è la tua strategia, c’è un ETF anche per te

Gli ETF hanno un’ampia flessibilità di utilizzo anche perché si adattano a un po’ tutti gli obiettivi di investimento. Non importa se la tua strategia è difensiva o aggressiva, se sei un cassettista o un trader. Non importa se il tuo orizzonte temporale e di breve, medio, lungo periodo. 

Gli ETF non hanno scadenza e sono molto liquidi quindi possono essere mantenuti per decenni, comprati e venduti quando ritieni che il momento è opportuno. Certo, devi acquistare l’ETF giusto perché non è che ogni fondo è uguale all’altro.

Alcuni casi particolari: ETF strutturati e a gestione attiva

Gli ETF strutturati sono dei fondi o Sicav che utilizzano strategie a leva (moltiplicazione dell’indice) o di vendita allo scoperto (vendita di tipo speculativo), tipiche del trading. 

Gli ETF strutturati consentono di massimizzare le performance, e abbattere i costi, utilizzando strategie più complesse della sola replica passiva del mercato. Possono risultare invitanti per chi è a alla ricerca di un guadagno più spinto e rapido ma si tratta di strumenti ad altro rischio, non alla portata di tutti.

Invece cosa sono gli ETF a gestione attiva? Non è forse un controsenso?

Ebbene, esistono anche questi particolari ETF che sono nati come strumenti ibridi per combinare i vantaggi degli ETF (l’essere negoziati sui mercati regolamentati come le azioni) con quelli dei fondi comuni a gestione attiva.

Questi ETF investono infatti in un portafoglio di titoli selezionato da un gestore (asset allocation tattica) invece di allinearsi a un indice predeterminato. La politica di investimento è flessibile e finalizzata alla realizzazione di risultati migliori.

A mio parere non ha molto senso scegliere un ETF se quello che interessa è uno stile di gestione attivo.

Conviene davvero investire in ETF?

Dopo aver analizzato tutte le caratteristiche degli ETF, tra cui i numerosi vantaggi, ho il dovere di puntualizzare una cosa: la convenienza di questi strumenti è soggettiva.

Di per sé investire con un fondo passivo non è una strategia vincente, dipende da cosa c’è dentro al paniere e dal modo in cui impieghi le tue risorse economiche e di tempo. 

Uno strumento è solo un mezzo per raggiungere degli obiettivi, ma se non sai come utilizzarlo non importa se è il più efficiente del mondo, sei tu che non sei in grado di sfruttarlo al meglio! Spero di essermi spiegato.

Sono il primo sostenitore degli ETF. Trovo che siano la soluzione migliore per effettuare investimenti diversificati e a basso costo, e li trovo molto più utili di tanti altri prodotti di risparmio gestito. 

Tuttavia non sono da comprare in modo indiscriminato. Non sono garanzia di successo e guadagni. Occhio a scegliere quelli che sono coerenti con la tua strategia (dovresti averne una) e il tuo profilo di rischio.

Come scegliere un ETF?

Allacciandomi a quanto detto sopra… Scegliere l’ETF giusto è un passaggio molto importante. Però è tutt’altro che semplice vista l’ampia offerta di prodotti che manderebbe in confusione chiunque!

Ti svelo il trucco per seleziona efficacemente (e senza farti venire il mal di testa) l’ETF che rispecchia più fedelmente i tuoi obiettivi. 

Il primo step consiste nel capire cosa vuoi ottenere dai mercati finanziari e quali sono le tue possibilità. Mi riferisco alle tue aspirazioni in fatto di guadagni, al tuo orizzonte temporale, alla tua tolleranza della volatilità e alla tua situazione economica attuale. La strategia dell’ETF deve essere coerente con il tuo profilo di investitore. 

Sulla base di queste informazioni, note solo a te, puoi costruire un portafoglio di ETF efficace a partire da un indice. Dal momento che l’attività dell’ETF si basa esclusivamente sul replicare un indice di riferimento, è scontato che si debba partire da quello.

Quindi, prima individua i principali indici che sono rappresentativi del mercato e della classe di attività che ti interessano, quelle che ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi.

Successivamente restringi il campo a uno o due indici noti (per facilitarti la vita) e confronta tutti gli ETF esistenti che li replicano, prestando attenzione ai costi, alle dimensioni del fondo, alla politica di utilizzo dei profitti, alla valuta di riferimento e ad altre caratteristiche.

Per aiutarti nella selezione puoi appoggiarti a una di quelle pagine web specializzate in ETF che elencano e categorizzano tutti i fondi esistenti. In questo modo metà del lavoro lo fa il sito e non tu.

Dove si comprano gli ETF?

Per concludere l’approfondimento, ora ti spiego come e dove si comprano materialmente gli ETF.

Abbiamo già detto che vengono negoziati giornalmente nei mercati regolamentati. In Italia la piazza di riferimento è ETFplus, gestito da Borsa Italiana. Per accedere al mercato devi passare per un intermediario autorizzato, che può essere la tua banca o un broker indipendente.

Quando passi attraverso la tua banca il processo di acquisto è molto semplice: devi essere titolare di un conto corrente online con deposito titoli abilitato, da cui puoi accedere a tutti gli ETF disponibili.

Per trovare il fondo che ti interessa (precedentemente individuato tramite internet), devi semplicemente digitare nella barra di ricerca il suo codice ISIN che è il “nome” identificativo dell’ETF. Una volta individuato, vedrai che l’acquisto sarà molto facile e automatico.

Nonostante la praticità di investire tramite la propria banca online, questo metodo in genere è quello più oneroso, perché la banca applica naturalmente delle commissioni. 

Se vuoi risparmiare il mio consiglio è di appoggiarti a un broker, cioè una piattaforma online autorizzata ad offrire servizi di investimento, trading e anche compravendita di ETF.

A tal proposito ho scritto una guida che ti aiuta a scegliere il miglior broker per acquistare ETF: Miglior Broker per Comprare ETF 

La nostra guida di oggi si conclude qui ma prima di lasciarti voglio suggerirti di leggere i nostri approfondimenti che ti aiuteranno a scegliere al meglio per i tuoi investimenti:

Ti auguro un buon acquisto e spero che continuerai a seguirmi. Se hai bisogno di altre informazioni, scrivimele pure nei commenti: sarò felicissimo di aiutarti e rispondere a tutte le tue domande. 

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